giovedì 28 febbraio 2008
domenica 21 ottobre 2007
più solidarietà, più pace !
Rete civica: Brescia aperta e solidale.
Un’offerta di opportunità ai concittadini italiani e stranieri
per costruire assieme, nella città plurale, forme nuove e più efficaci
di partecipazione alla vita pubblica, partendo dai quartieri.
Perchè
Sono più di venticinquemila gli immigrati stranieri che oggi risiedono regolarmente sul territorio del Comune di Brescia. Rappresentano il 13 per cento circa della popolazione in generale, con punte tra il 20 e il 30 per cento in alcuni quartieri. Per la maggior parte si tratta di immigrati residenti nel Comune da cinque, dieci, quindici anni. Alcuni addirittura da oltre vent’anni. Parlare continuamente di accoglienza come li si potesse considerare semplicemente, soltanto e per sempre degli ospiti non ha molto senso. E’ ora di riconoscerli per quello che realmente moltissimi di loro sono diventati. Ossia concittadini a tutti gli effetti. Prima o poi, giustamente, anche in ordine all’ottenimento del diritto di voto attivo e passivo alle elezioni amministrative. Una politica intelligente, bipartisan, dell’integrazione deve dare loro la visibilità che meritano come concittadini, creando le condizioni migliori per la loro partecipazione alla vita pubblica della città. Le condizioni da creare sono quelle del coprotagonismo con gli italiani e gli altri stranieri “della porta accanto”, con i bresciani vecchi e nuovi che abitano nello stesso isolato, nella stessa via, nello stesso quartiere, avendo come presupposto l’adesione convinta ai valori fondamentali di civiltà che si trovano scritti nella nostra Costituzione e quindi il reciproco interesse alla convivenza civile, alle relazioni interculturali di pace, alla proposta costruttiva per il benessere di tutti. A partire dai luoghi e dai tempi in cui si vive nelle sue molteplici forme il rapporto di prossimità: nel vicinato, nel quartiere, nella circoscrizione, nella città.
Come si costituisce
La Rete civica si costituisce partendo dalla promozione, quartiere per quartiere, di iniziative mirate a dare avvìo e consistenza a comitati, associazioni, gruppi misti per genere, per età, per cultura e per religione, composti – possibilmente in maniera paritetica - da cittadini italiani e da immigrati stranieri o di origine straniera, tutti residenti nel quartiere. Lo scopo dichiarato, sulla base di un modello di statuto cui fare riferimento, è quello del riconoscimento reciproco, al di là della nazionalità di appartenenza, come concittadini, con pari diritti, pari doveri e pari interessi al benessere del quartiere in cui si abita. Che è anche il benessere della relativa circoscrizione e della città. Per poi agire di conseguenza con la programmazione e la realizzazione di eventi atti a favorire - sempre a partire dal proprio quartiere - la coesione sociale attraverso l’incontro gratificante (feste rionali), il dibattito civile (assemblee aperte su temi di particolare rilevanza sociale), la proposta costruttiva (a fronte di problemi da risolvere), l’impegno comune nel volontariato (per la cura dell’ambiente, per l’attenzione alle fasce più deboli della popolazione locale).
Come si organizza per rappresentanze di quartiere e come funziona
Man mano che si avviano e prendono consistenza i comitati, le associazioni e i gruppi aderenti alla Rete, in ogni quartiere da questi potrà essere espressa - per quella che si potrebbe chiamare l’Assemblea cittadina di Rete - una rappresentanza fatta pariteticamente da due italiani (un uomo e una donna) e da due stranieri (un uomo e una donna), ottenendo alla fine un plenum di tale Assemblea che potrebbe anche arrivare alle 120 unità (4 persone x 30 quartieri), di cui il 50% italiani, il 50% stranieri, a loro volta suddivisi al 50% per genere. Questa Assemblea potrebbe essere riconosciuta dal Sindaco e dalla Giunta comunale come la “Consulta cittadina per l’integrazione e la cittadinanza”, da convocare a tema una volta al semestre sulla base di un regolamento analogo a quello di altre consulte. Il suo plenum potrebbe esprimere un Consiglio direttivo composto pariteticamente da una ventina di persone, di cui metà di nazionalità o di origine straniera e metà italiane, equamente suddivise per genere. Tale Consiglio e il suo presidente/portavoce avrebbero il compito da una parte di gestire al meglio i rapporti di Rete (circolazione ottimale delle informazioni sulle iniziative di quartiere, organizzazione di eventi cittadini a larga partecipazione unitaria delle rappresentanze di quartiere) e dall’altra di fungere da interlocutore primo e permanente delle istituzioni cittadine per quanto riguarda le politiche dell’integrazione e della cittadinanza.
Chi ne sono ne sono i promotori nella fase progettuale e di implementazione
Il progetto di costituzione della “Rete civica: Brescia aperta e solidale” con le finalità e le caratteristiche sopra esposte è stato avviato nel giugno del 2006 per iniziativa dell’Amministrazione comunale, avendo come promotori della proposta e gestori primi del percorso di realizzazione le Acli bresciane e l’Associazione Centro Migranti della Diocesi di Brescia.
Il progetto ha trovato subito il consenso e il sostegno dei sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil, delle loro associazioni culturali e delle numerose altre associazioni di italiani e di immigrati, tra cui in particolare il coordinamento del Fai.
Associazioni e sindacati, nell’interesse comune alla promozione dell’integrazione e della cittadinanza, si sono fatti parte attiva tra ottobre 2006 ed aprile 2007 nella organizzazione di incontri di quartiere per la presentazione del progetto e la raccolta delle prime disponibilità ad aderirvi e ad implementarlo. Agli incontri di quartiere hanno partecipato più170 persone, di cui una sessantina immigrati di origine straniera.
Con quali tempi di realizzazione
Le azioni messe in atto dai promotori e dai sostenitori del progetto da giugno 2006 a fine aprile 2007 e i risultati di consenso ottenuti, permettono di prevedere:
a) un significativo allargamento delle adesioni al progetto già con l’evento/kermesse di pubblicizzazione della costituzione della Rete (evento/kermesse che avrà luogo sabato 5 maggio 2007 presso l’auditorium Balestrieri e che coinvolgerà non meno di 500 persone);
b) l’effettiva costituzione di comitati, associazioni, gruppi di adesione alle Rete in almeno una quindicina di quartieri (1-2 per Circoscrizione) entro il mese di dicembre 2007;
c) la prima convocazione dell’Assemblea cittadina di Rete, con il plenum possibile al momento, entro il mese di gennaio 2008, dando per inteso che in tale occasione si eleggeranno al suo interno un Consiglio direttivo e un presidente/portavoce;
d) il riconoscimento – da parte dell’Amministrazione comunale - dell’Assemblea cittadina di Rete quale “Consulta cittadina per l’integrazione e la cittadinanza” entro il mese di febbraio 2008.
Un’offerta di opportunità ai concittadini italiani e stranieri
per costruire assieme, nella città plurale, forme nuove e più efficaci
di partecipazione alla vita pubblica, partendo dai quartieri.
Perchè
Sono più di venticinquemila gli immigrati stranieri che oggi risiedono regolarmente sul territorio del Comune di Brescia. Rappresentano il 13 per cento circa della popolazione in generale, con punte tra il 20 e il 30 per cento in alcuni quartieri. Per la maggior parte si tratta di immigrati residenti nel Comune da cinque, dieci, quindici anni. Alcuni addirittura da oltre vent’anni. Parlare continuamente di accoglienza come li si potesse considerare semplicemente, soltanto e per sempre degli ospiti non ha molto senso. E’ ora di riconoscerli per quello che realmente moltissimi di loro sono diventati. Ossia concittadini a tutti gli effetti. Prima o poi, giustamente, anche in ordine all’ottenimento del diritto di voto attivo e passivo alle elezioni amministrative. Una politica intelligente, bipartisan, dell’integrazione deve dare loro la visibilità che meritano come concittadini, creando le condizioni migliori per la loro partecipazione alla vita pubblica della città. Le condizioni da creare sono quelle del coprotagonismo con gli italiani e gli altri stranieri “della porta accanto”, con i bresciani vecchi e nuovi che abitano nello stesso isolato, nella stessa via, nello stesso quartiere, avendo come presupposto l’adesione convinta ai valori fondamentali di civiltà che si trovano scritti nella nostra Costituzione e quindi il reciproco interesse alla convivenza civile, alle relazioni interculturali di pace, alla proposta costruttiva per il benessere di tutti. A partire dai luoghi e dai tempi in cui si vive nelle sue molteplici forme il rapporto di prossimità: nel vicinato, nel quartiere, nella circoscrizione, nella città.
Come si costituisce
La Rete civica si costituisce partendo dalla promozione, quartiere per quartiere, di iniziative mirate a dare avvìo e consistenza a comitati, associazioni, gruppi misti per genere, per età, per cultura e per religione, composti – possibilmente in maniera paritetica - da cittadini italiani e da immigrati stranieri o di origine straniera, tutti residenti nel quartiere. Lo scopo dichiarato, sulla base di un modello di statuto cui fare riferimento, è quello del riconoscimento reciproco, al di là della nazionalità di appartenenza, come concittadini, con pari diritti, pari doveri e pari interessi al benessere del quartiere in cui si abita. Che è anche il benessere della relativa circoscrizione e della città. Per poi agire di conseguenza con la programmazione e la realizzazione di eventi atti a favorire - sempre a partire dal proprio quartiere - la coesione sociale attraverso l’incontro gratificante (feste rionali), il dibattito civile (assemblee aperte su temi di particolare rilevanza sociale), la proposta costruttiva (a fronte di problemi da risolvere), l’impegno comune nel volontariato (per la cura dell’ambiente, per l’attenzione alle fasce più deboli della popolazione locale).
Come si organizza per rappresentanze di quartiere e come funziona
Man mano che si avviano e prendono consistenza i comitati, le associazioni e i gruppi aderenti alla Rete, in ogni quartiere da questi potrà essere espressa - per quella che si potrebbe chiamare l’Assemblea cittadina di Rete - una rappresentanza fatta pariteticamente da due italiani (un uomo e una donna) e da due stranieri (un uomo e una donna), ottenendo alla fine un plenum di tale Assemblea che potrebbe anche arrivare alle 120 unità (4 persone x 30 quartieri), di cui il 50% italiani, il 50% stranieri, a loro volta suddivisi al 50% per genere. Questa Assemblea potrebbe essere riconosciuta dal Sindaco e dalla Giunta comunale come la “Consulta cittadina per l’integrazione e la cittadinanza”, da convocare a tema una volta al semestre sulla base di un regolamento analogo a quello di altre consulte. Il suo plenum potrebbe esprimere un Consiglio direttivo composto pariteticamente da una ventina di persone, di cui metà di nazionalità o di origine straniera e metà italiane, equamente suddivise per genere. Tale Consiglio e il suo presidente/portavoce avrebbero il compito da una parte di gestire al meglio i rapporti di Rete (circolazione ottimale delle informazioni sulle iniziative di quartiere, organizzazione di eventi cittadini a larga partecipazione unitaria delle rappresentanze di quartiere) e dall’altra di fungere da interlocutore primo e permanente delle istituzioni cittadine per quanto riguarda le politiche dell’integrazione e della cittadinanza.
Chi ne sono ne sono i promotori nella fase progettuale e di implementazione
Il progetto di costituzione della “Rete civica: Brescia aperta e solidale” con le finalità e le caratteristiche sopra esposte è stato avviato nel giugno del 2006 per iniziativa dell’Amministrazione comunale, avendo come promotori della proposta e gestori primi del percorso di realizzazione le Acli bresciane e l’Associazione Centro Migranti della Diocesi di Brescia.
Il progetto ha trovato subito il consenso e il sostegno dei sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil, delle loro associazioni culturali e delle numerose altre associazioni di italiani e di immigrati, tra cui in particolare il coordinamento del Fai.
Associazioni e sindacati, nell’interesse comune alla promozione dell’integrazione e della cittadinanza, si sono fatti parte attiva tra ottobre 2006 ed aprile 2007 nella organizzazione di incontri di quartiere per la presentazione del progetto e la raccolta delle prime disponibilità ad aderirvi e ad implementarlo. Agli incontri di quartiere hanno partecipato più170 persone, di cui una sessantina immigrati di origine straniera.
Con quali tempi di realizzazione
Le azioni messe in atto dai promotori e dai sostenitori del progetto da giugno 2006 a fine aprile 2007 e i risultati di consenso ottenuti, permettono di prevedere:
a) un significativo allargamento delle adesioni al progetto già con l’evento/kermesse di pubblicizzazione della costituzione della Rete (evento/kermesse che avrà luogo sabato 5 maggio 2007 presso l’auditorium Balestrieri e che coinvolgerà non meno di 500 persone);
b) l’effettiva costituzione di comitati, associazioni, gruppi di adesione alle Rete in almeno una quindicina di quartieri (1-2 per Circoscrizione) entro il mese di dicembre 2007;
c) la prima convocazione dell’Assemblea cittadina di Rete, con il plenum possibile al momento, entro il mese di gennaio 2008, dando per inteso che in tale occasione si eleggeranno al suo interno un Consiglio direttivo e un presidente/portavoce;
d) il riconoscimento – da parte dell’Amministrazione comunale - dell’Assemblea cittadina di Rete quale “Consulta cittadina per l’integrazione e la cittadinanza” entro il mese di febbraio 2008.
domenica 23 settembre 2007
multiplezeldalanguages
there was once a king seated on the sofà that said its servant tells a history to me the history begins…there was once a king seated on the sofà that said its servant tells a history to me the history begins…there was once a king seated on the sofà that said its servant tells a history to me the history begins…
había una vez que un rey asentado en el sofà que dicho su criado dice a historia yo la historia comience…había una vez que un rey asentado en el sofà que dicho su criado dice a historia yo la historia comience…había una vez que un rey asentado en el sofà que dicho su criado dice a historia yo la historia comience…
es gab, sobald ein König, der auf dem sofà setzt, daß besagt sein Bediensteter einer Geschichte zu mir die Geschichte erklärt, anfängt…es gab, sobald ein König, der auf dem sofà setzt, daß besagt sein Bediensteter einer Geschichte zu mir die Geschichte erklärt, anfängt…es gab, sobald ein König, der auf dem sofà setzt, daß besagt sein Bediensteter einer Geschichte zu mir die Geschichte erklärt, anfängt…
там когда-то царь сидят на sofà говорит, что его слуга рассказывает историю мне история начинается…там когда-то царь сидят на sofà говорит, что его слуга рассказывает историю мне история начинается…там когда-то царь сидят на sofà говорит, что его слуга рассказывает историю мне история начинается…
havia uma vez que um rei assentado no sofà que dito seu empregado diz a uma história a mim a história começa…havia uma vez que um rei assentado no sofà que dito seu empregado diz a uma história a mim a história começa…havia uma vez que um rei assentado no sofà que dito seu empregado diz a uma história a mim a história começa…
使用人は私に歴史に歴史を言うことを言ったで着席する王が…始めればあった使用人は私に歴史に歴史を言うことを言ったで着席する王が…始めればあった使用人は私に歴史に歴史を言うことを言ったで着席する王が…始めればあった
domenica 16 settembre 2007
il primo blog pensato e creato interamente da un cane !
Ecco fatto! possiamo tranquillamente affermare che la tecnologia ha raggiunto livelli di semplicità tali che un blog può essere creato addirittura da una cratura di razza non umana... Zelda infatti (la mente e la mano di questo luogo) è un cane!
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